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  • Verona – Roma 3-2, Avanti un altro!
    Nov 3 2024
    Lo diciamo subito, come in altre occasioni (troppe finora) già capitate in campionato: il gol del 2-1 del Verona era palesemente irregolare ma la partita l’avevi recuperata ed era nelle tue corde anche il gol vittoria. Ma succede quello che non ti aspetti da un allenatore di Serie A: toppare i cambi (dopo aver fatto scelte molto discutibili già in partenza).

    Caro mister, hai tenuto in campo Pellegrini per tutta la partita, hai messo Cristante che in questo periodo vale un quarto di Le Fee; hai inserito El Shaarawy che oggi può dare meno di Saud; hai fatto entrare in campo persino Paredes che in queste ultime partite sorseggiava, sorridendo, mate in panchina. Ti ostini a far giocare Zalewski. Ma insistiamo: Pellegrini è rimasto in campo per 95 minuti.

    Il favoloso trio degli highlander dei sesti posti ha fatto crollare una squadra che a fatica aveva raddrizzato una partita ancora una volta storta.

    Non vedere questo giustifica l’esonero immediato. Dispiace, ma questi cambi non si possono accettare, soprattutto alla luce di un non-cambio che ci ha costretto a giocare in inferiorità numerica tutta la partita.

    Non c’è guida tecnica, non c’è guida societaria, non ci sono giocatori di calcio: questa Roma è un deserto, è un tunnel senza luce, è il nulla dello spazio profondo.

    Avanti un altro allora, per ritrovarci nella stessa situazione tra un mese o poco più perché ogni allenatore si ritroverà da solo e se non ti chiami Mourinho sarai destinato a fallire nel giro di 4 o 5 partite.

    Aspettiamo ancora il nuovo Amministratore delegato, dopo aver atteso invano in questi anni un direttore sportivo all’altezza e un direttore tecnico da pescare tra ex giocatori giallorossi che ricordasse continuamente ai calciatori che cosa significa giocare nella Roma.

    Identità e competenza, questi sarebbero dovuti essere i primi acquisti dei Friedkin, le rocce sulle quali costruire qualcosa di nuovo e stabile, e invece ci ritroviamo ancora una volta a cercare di tenere in piedi una costruzione nata sulla sabbia.

    Forza Roma!
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    21 Min.
  • Roma – Torino 1-0, la squadra che non t’aspetti
    Oct 31 2024
    Finisce come quasi nessuno osava sperare, con una vittoria, netta per di più. La difficoltà di questa partita stava tutta nella situazione interna alla Roma, nella spaccatura tra allenatore e spogliatoio, nell’assenza della società, nel caos decisionale che potrebbe lasciare comunque in bilico Juric anche dopo i 3 punti conquistati.

    La squadra è subito entrata in campo con una mentalità diversa ed è bastato giocare con la testa giusta, rispettare le indicazioni dell’allenatore, correre, pressare, rimanere compatti e propositivi, per trovare la vittoria. Niente di eccezionale, le lacune rimangono e a parte Dybala – che si è preso ancora una volta la Roma sulle spalle – e Ndicka, Pisilli, Svilar, Mancini e Le Fee, gli altri non si sono spostati dal 6 stiracchiato in pagella. Tralasciamo il giudizio su Pellegrini, entrato nella ripresa, per non sparare sulla croce rossa, mentre Cristante è stato utile in un paio di colpi di testa a centrocampo.

    Pace fatta tra Juric e la squadra? A guardare il campo sembra di sì, forse c’era bisogno di un confronto duro e l’allenatore è stato bravo a gestire questo momento delicato.

    Adesso avanti, perché si rigioca subito, la classifica è ancora deficitaria e abbiamo bisogno di vittorie.

    Forza Roma!
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    20 Min.
  • Fiorentina – Roma 5-1, Una squadra senza dignità
    Oct 28 2024
    Attenzione, questo è uno spoiler sul podcast: chiediamo scusa a un pubblico più sensibile per la frequenza molto alta del termine “pippe” che è stato utilizzato. Ma d’altronde non esiste una parola più specifica di questa, associabile in questo momento ad ogni componente decisionale di questa società, se mai ce ne fosse uno.

    Non può essere analizzata o raccontata una partita più indegna di quella alla quale abbiamo assistito al Franchi. Sì, in passato ci sono state sconfitte simili, imbarcate paurose costate la panchina all’allenatore di turno, ma questa volta questa non-prestazione arriva al termine (speriamo) di un cammino che sta scavando da mesi il fondo.

    I responsabili maggiori? La proprietà che non ha mai gestito questa squadra con uomini di calcio, che ha scelto con algoritmi uomini e dirigenti, che non ha background calcistico e neanche l’umiltà di ammetterlo.

    Poi vengono i giocatori, in primis gli highlander dei sesti posti, quelli ai quali non manca mai la maglia da titolare, che gestiscono umori e fastidi dello spogliatoio, che hanno esaurito ogni credito, che vengono sempre elogiati dal mister di turno.

    E dunque ecco anche l’allenatore, generico, senza nomi e cognomi, perché non fa differenza: chiunque arrivi non riesce ad incidere, si snatura, e la causa è quella al primo punto: l’assenza di una società in grado di difendere le proprie scelte.

    Non ci sono nomi qui in questo post, perché nessuno è degno di associare il proprio nome a quello della Roma, a quello di ognuno di noi che abbiamo fatto grande questa squadra; una grandezza che non arriva dai titoli vinti, ma dall’amore incondizionato di tutti quei tifosi che nonostante tutto continuano a sventolare con orgoglio i propri colori.

    È tutto da rifare, per l’ennesima volta, ma questa volta nel deserto più totale.

    Forza Roma!
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    18 Min.
  • Roma – Dynamo Kiev 1-0, ancorati alla vecchia guardia
    Oct 24 2024
    Non c’è niente da fare, non riusciamo ad andare avanti, il vero leader di questa squadra è Cristante verso il quale Ndicka corre per consegnargli subito la fascia da capitano. Entrato lui è cambiato l’atteggiamento di tutta la squadra, dal molle e passivo che era, è subito passato al concentrato e quasi aggressivo. Verso un avversario, dobbiamo dire, veramente scarso.

    Meno male che avevamo di fronte la Dynamo Kiev, la squadra ideale per tentare di far passare la tempesta e riacquisire un minimo di serenità e autostima. Bisogna anche dire però che in un paio di occasioni gli ucraini hanno sfiorato il gol, segnandone uno in fuorigioco, facendo tremare per un attimo il pubblico sugli spalti e quello a casa.

    Un primo tempo vergognoso, durante il quale Koné ha giocato in pantofole e i soli Baldanzi, Pisilli e Dovbyk hanno mostrato voglia e carattere.

    Della trasformazione abbiamo detto prima, del mister possiamo aggiungere che è sembrato ancora in sella, soprattutto con l’esclusione di Hummels che a nostro avviso è dovuta all’atteggiamento che il difensore tedesco ha tenuto sui social. Ma questa squadra può fare ancora a meno del miglior difensore della scorsa Champions League?

    Tanti interrogativi, aspettando un avversario vero che incontreremo già domenica. Sarà il banco di prova per Juric e per una squadra di ragazzotti impauriti che ha bisogno di due-tre simil-leader che in questi ultimi anni non ci hanno portato altro che sesti posti.

    Forza Roma!
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    27 Min.
  • Roma-Inter 0-1, Squadra timorosa e mediocre
    Oct 20 2024
    Togliamo le prestazioni di Svilar, che ancora una volta salva la Roma da un passivo pesante, Ndicka che regge la difesa da solo e la buona volontà di Dybala che, costretto a rincorrere gli avversari, giocare a tutto campo facendo il regista difensivo e avanzato, arriva poi in area avversaria senza più energie.

    Tolto questo, è tutto da buttare, a cominciare dall’allenatore che fa partire titolare Zalewski dopo aver visto una clip sui social con il suo gol in nazionale. Per proseguire poi con i cambi, perché è vero che Koné non era in partita ma Cristante, già ammonito e incapace di girarsi in meno di 50 secondi, non poteva continuare a rimanere in campo, così come non può continuare a partire titolare. Anche l’uscita di Dybala, pur stremato ma a 12 minuti dalla fine, è sembrata illogica visto che avevamo bisogno di un tiro fatto bene e lui è sembrato l’unico che potesse riuscirci. Perché poi togliere nello stesso momento Angeliño quando è l’unico in squadra capace di fare un cross decente? Per Hermoso, poi … incomprensibile.

    Perché Pellegrini tutta la partita, quando poteva accomodarsi in panchina già dall’intervallo? Dovbyk in Spagna era un finalizzatore, la quasi totalità dei gol li aveva segnati in area, spesso nell’area piccola; adesso per costruirsi una palla gol deve fare tutto da solo (vedere Monza).

    La squadra sta seguendo le idee di Juric? Non sembra. Ma soprattutto: Juric sta seguendo le idee di Juric?

    La Roma non produce niente e fa fatica a segnare; la sensazione era quella di guardare una partita equilibrata ma legata allo zero a zero, eravamo certi che una volta finiti sotto, sarebbe diventato impossibile pareggiare. Così è stato e siamo ormai stanchi già dopo poche partite. Non si vede luce in fondo al tunnel, la società è assente (anche fisicamente) e ormai ci stiamo trasformando in una squadra di provincia senza pretese.

    Forza Roma!
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    30 Min.
  • Monza – Roma 1-1, una vittoria buttata
    Oct 6 2024
    Diciamolo subito: il rigore a tre minuti dal novantesimo su Baldanzi era solare e il VAR non può non richiamare l’arbitro. Lo sappiamo è il risultato che pilota tutti i commenti, avremmo vinto, risollevando una situazione molto delicata. E invece no, siamo qui a cercare colpevoli senza riuscire ancora a vedere la luce.

    Una novità c’è stata: qualcuno della società è intervenuto nel dopo partita, protestando per il rigore non dato. Nel deserto societario Ghisolfi, parlando in italiano, ci ha messo la faccia, forse la prima volta dai tempi di Sensi.

    Passando al campo, la Roma ha giocato una buona mezz’ora nel primo tempo, con attacchi a tratti tambureggianti ma quasi sempre vanificati per la scelta sbagliata negli ultimi venti metri. Pellegrini è stato quello più pericoloso, pronto a finalizzare l’azione ma sempre senza precisione e cattiveria.

    Una partita attenta che ha fatto vedere una cosa su tutte: Juric non è stato rigettato dal gruppo, per lo meno non ancora, anzi, per larghi tratti si sono viste alcune delle caratteristiche del suo gioco messe in pratica da una squadra attenta e concentrata.

    Si è rivisto Zalewski, subito bene ma calato già prima dell’intervallo. Dovbyk ha mostrato le movenze, il fiuto, la stoffa del centravanti vero e anche la freddezza, saltando tre difensori prima di infilare con un diagonale Pizzignacco.

    Il gol del Monza arriva ancora una volta per una distrazione sul secondo palo, dopo una partita nella quale il pacchetto difensivo è stato sempre concentrato.

    E poi, come abbiamo detto, il rigore solare su Baldanzi, che avrebbe potuto cambiare tutto. Speriamo in questa sosta nella quale Juric avrà tempo per far lavorare questo gruppo, nazionali esclusi. Ci aspettiamo l’impegno di ognuno, poche parole e tanto sudore.

    Forza Roma!
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    22 Min.
  • Elfsborg-Roma 1-0, una traversa nel nulla
    Oct 3 2024
    Questa partita entra nella top ten delle prestazioni indegne della Roma e visto l’alto numero di brutte figure rimediate - in maggior parte in Europa - nella nostra storia, Elfsborg-Roma è una di quelle partite che in passato avrebbe segnato le sorti di un allenatore.

    Non è questo sicuramente il caso, visto il recente subentro di Juric, ma qualche domanda dobbiamo pure farcela, a partire dalla formazione iniziale: Saud dall’inizio, perché? Non abbiamo bisogno del principe di Bel Air, ma di giocatori pronti; finché è rimasto in campo è sembrato sospeso tra il vorrei-ma-non-posso e riprenditi-questa-palla-che-scotta; quasi mai considerato dai compagni e lui stesso troppo statico e mai intraprendente. Qualche dubbio anche su Celik centrale, anche se è sembrato sempre attento; e poi le prestazioni dei singoli: tolti Svilar, Ndicka e diciamo pure Angeliño, meno preciso del solito, degli altri non si salva nessuno; non ha brillato neanche Pisilli; Paredes imbarazzante nella sua temporanea inutilità, Soulé anonimo, Shomurodov impalpabile, Baldanzi come al solito volenteroso ma poco incisivo.

    Il rigore per i padroni di casa è arrivato dopo tre occasioni nitide per loro e solo a mezz’ora dalla fine Juric ha provato a riprendere la partita inserendo Dovbyk, El Shaarawy, Dybala e dopo qualche minuto anche Pellegrini. Proprio il capitano giallorosso ha avuto un paio di occasioni per il pareggio, colpendo anche la traversa con un meraviglioso tiro di sinistro.

    Ma questo è quanto: una traversa nel nulla; una sconfitta contro una squadra che in Italia potrebbe occupare al massimo il centro classifica del campionato di Serie C.

    Vogliamo liberarci di questo fastidio infrasettimanale dell’Europa League per puntare tutto sul campionato? Anche no, grazie. Perché sono stati venduti abbonamenti per l’Europa, perché i tifosi della Roma sono sempre presenti, a tutte le latitudini, perché la coppa non può essere un fastidio per una squadra che ha la bacheca vuota, perché questa scelta non garantirebbe comunque niente.

    E allora allenamento e impegno, perché siamo stanchi di queste figuracce.

    Forza Roma!
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    21 Min.
  • Roma – Venezia 2-1, una grande forza di volontà
    Sep 29 2024
    La Roma ha vinto una partita difficilissima. In uno stadio ancora freddo, almeno inizialmente, a causa delle recenti contestazioni, il Venezia di Di Francesco è sceso in campo in maniera perfetta, lasciando alla squadra di Juric il gioco ma pronto in ogni momento con giocate veloci e precise a partire in contropiede o a saltare il centrocampo creando occasioni a ripetizione.

    Svilar è stato sempre attento, salvando in più di una occasione il risultato, aiutato da Mancini e Angeliño, con un Ndicka monumentale come sempre.

    Il primo tempo della Roma è stato bruttissimo, oltre alla buona volontà la squadra non ha prodotto nessuna occasione da gol mentre il Venezia poteva arrivare al riposo con un risultato molto più rotondo dell’uno a zero.

    Nel secondo tempo la svolta che in verità è arrivata grazie ai cambi e all’entrata in campo di Pisilli e Baldanzi che hanno portato intensità e qualità. Juric cambia modulo e la Roma avvolge il Venezia stremato nella sua trequarti.

    Il pareggio arriva grazie all’uomo più fischiato, Cristante, che finalmente prova il tiro da fuori. La deviazione ci regala il pareggio e la forza necessaria per ribaltare la partita.

    La vittoria arriva da un figlio di Roma, che in tutte queste apparizioni non ha mai fatto la scelta sbagliata, un giocatore di qualità, quantità e continuità che ha la testa per emergere, quella testa benedetta che ha fatto insaccare il pallone alle spalle di Joronen.

    Queste sono le vittorie più belle: sofferte, cercate, e ottenute quasi allo scadere in un crescendo di emozioni. Le scelte di Juric, compreso il cambio tattico, si sono dimostrate vincenti; speriamo che la squadra si convinca a seguire con abnegazione il suo allenatore, perché ci sono tutti i presupposti per ritornare in alto.

    Forza Roma!
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    22 Min.