L'angelo di Monaco
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Gesprochen von:
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Stefano Sfondrini
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Von:
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Fabiano Massimi
Über diesen Titel
Monaco, settembre 1931. Il commissario Sigfried Sauer è chiamato con urgenza in un appartamento signorile di Prinzregentenplatz, dove la ventiduenne Angela Raubal, detta Geli, è stata ritrovata senza vita nella sua stanza chiusa a chiave. Accanto al suo corpo esanime c'è una rivoltella: tutto fa pensare che si tratti di un suicidio.
Geli, però, non è una ragazza qualunque, e l'appartamento in cui viveva ed è morta, così come la rivoltella che ha sparato il colpo fatale, non appartengono a un uomo qualunque: il suo tutore legale è "zio Alf", noto al resto della Germania come Adolf Hitler, il politico più chiacchierato del momento, in parte anche proprio per quello strano rapporto con la nipote, fonte di indignazione e scandalo sia tra le file dei suoi nemici, sia tra i collaboratori più stretti.
Sempre insieme, sempre beati e sorridenti in un'intimità a tratti adolescenziale, le dicerie sul loro conto erano persino aumentate dopo che la bella nipote si era trasferita nell'appartamento del tutore. Sauer si trova da subito a indagare, stretto tra chi gli ordina di chiudere l'istruttoria entro poche ore e chi invece gli intima di andare a fondo del caso e scoprire la verità, qualsiasi essa sia.
Hitler, accorso da Norimberga appena saputa la notizia, conferma di avere un alibi inattaccabile. Anche le deposizioni dei membri della servitù sono tutte perfettamente concordi. Eppure è proprio questa apparente incontrovertibilità dei fatti a far dubitare Sauer, il quale decide di approfondire. Le verità che scoprirà, così oscure da far vacillare ogni sua certezza professionale e personale, lo spingeranno a decisioni dal cui esito potrebbe dipendere il futuro stesso della democrazia in Germania...
Sullo sfondo di una Repubblica di Weimar moribonda, in cui si avvertono tutti i presagi della tragedia nazista, L'angelo di Monaco è un thriller in miracoloso equilibrio tra inoppugnabile realtà storica e avvincente finzione, un viaggio all'inseguimento di uno scampolo di verità in grado, forse, di restituire dignità alla prima, vera vittima della propaganda nazista: la giovane e innocente Geli Raubal.
©2020 Longanesi (P)2021 Adriano Salani EditoreKritikerstimmen
L'angelo di Monaco è realtà storica, ma indubbiamente allo stesso tempo la supera, grazie a ciò che la realtà di per sé non potrà mai avere: qualcuno che se ne faccia cantore. Qualcuno che sia accurato, entusiasta, emozionante, immaginifico narratore.
-- Donato Carrisi
L'angelo di Monaco ha tutti i numeri, e non solo, per diventare un bestseller perché ad una storia dimenticata dalla Storia coniuga uno stile di scrittura letteraria e al contempo che rievoca atmosfere cinematografiche, ma con un ritmo vorace come le nuove serie televisive.
-- Gian Paolo Serino
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Gesamt
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Sprecher
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Geschichte
- Michele
- 01.07.2023
Un bel romanzo che si svolge vicino casa.
All’inizio ero curiosa di sentire come l‘autore volesse riempire tante ore di romanzo pur non essendoci dettagli storici sufficienti a farlo e credevo che li avrebbe imbastiti in minima parte intorno alla storia dei due commissari, invece è stato capace di cucire una bella storia avvincente che vive di luce propria. Solo qualche appunto: il „sanguinaccio“per esempio, i tedeschi non sanno neanche cosa sia. Quando glielo spiego fanno una faccia schifata e io la faccio a mia volta quando penso al loro „ Blutwurst“, la salsiccia di sangue di maiale che per loro è una cosa normalissima. Ecco, magari si poteva usare questo. Poi c‘‚ è la questione della data di nascita di Geli che dappertutto viene riportata come il 4 gennaio tranne in un sito in inglese dove c’è il 4 giugno, ma dalla descrizione del suo carattere, calza di più giugno. E in ultimo, lo speaker, che pur essendo eccellente nel rifare le varie voci, ha una pronuncia più che pessima in tedesco e sentir storpiare in quel modo i nomi delle strade che percorro ogni giorno così come la pronuncia di Dirndl che lui fa diventare „ direndel“ procura davvero un male fisico. Piccola curiosità: l’appartamento a Prinzregentenplatz adesso è la sede di un presidio di polizia, poiché i curiosi e i turisti vi si precipitavano a frotte.
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