Un viaggio molto incantevole in Islanda

Questo libro mi ha toccato moltissimo, mi ha proprio incantato: sia per la storia così fuori dall'ordinario e ambientata in Islanda, sia pure per le descrizioni molto dettagliate e profonde dei cinque personaggi, che alla fine si incontrano, senza accorgersene. Un direttore famosissimo dà il suo ultimo concerto in una vecchia chiesina gelida a Reykjavík davanti a 52 persone tirate a sorte. Per dire addio alle scene ha scelto lo “Stabat mater” di Giambattista Pergolesi. Il personaggio del giovane svedese Oscar, entusiasta per la musica e “buongiornista” in un hotel a Londra mi è piaciuto in particolare (questo libro si trova nella omonima collana di “Oscar di Mondadori”, questo lo trovo divertente). Oscar desidera a tutti i costi partecipare al concerto d'addio del direttore d'orchestra e non lascia nulla d’intentato - e anche il personaggio del direttore Alexander Norberg, mi ha toccato molto, nella sua ossessività di vuol raggiungere la perfezione assoluta. Nell’intero libro si sente la grande fascinazione e l'enorme forza della musica e il suo effetto, sulle persone, fino all’estremo.
Alberto Bonavia legge molto bene, lentamente e con una piacevole cadenza. È un vero piacere!

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